Internet, abbiamo detto più volte, costituisce una immensa risorsa informativa. Già a metà degli anni ’90, quando i territori del Web (assai meno sconfinati di oggi) erano esplorati solo da pochi pionieri, la bacheca di una facoltà universitaria italiana ospitava un avviso dal titolo singolare: "Cercatore d’oro offresi". Non si trattava della vendita di un cercametalli, ma dello slogan scelto da un giovane e intraprendente cibernauta per offrire – a prezzi popolari – i suoi servigi di information broker via Internet. L’oro, dunque, era l’informazione, e il nostro cercatore garantiva di poter reperire, in rete, informazione per tutte le esigenze: dallo studio per un esame alla preparazione di una tesi di laurea, dalla ricerca giornalistica alla semplice curiosità.
Affermazioni all’epoca sorprendenti, diventate banali in meno di una decina di anni. Il problema – anzi – è oggi spesso l’opposto, ed è ben noto a chiunque si trovi a operare nei settori della didattica e della ricerca: ricordarsi – e ricordare – che Internet non è (o non è ancora) il deposito universale della conoscenza umana, nel quale trovare risposta a qualsiasi domanda. Sempre più spesso ci si trova davanti a ricerche scolastiche, tesi di laurea, articoli scientifici realizzati basandosi unicamente sul materiale reperibile attraverso Internet. E spesso questo materiale è frutto di ricerche incomplete, incompetenti o imprecise, che denunciano limiti evidenti sia nella capacità di reperimento, sia nella valutazione e selezione dell’informazione. Prima di fornire indicazioni su come svolgere ricerche in rete con una migliore e più consapevole scelta di strumenti e strategie – giacché questo sarà l’obiettivo delle pagine che seguono – conviene dunque ribadire che chi sapesse avviare una ricerca in rete ma non sapesse poi proseguirla (e integrarla) in una biblioteca, in un archivio, in un museo, sarebbe ben povero cercatore. Il mondo della conoscenza non si esaurisce nelle pagine del Web, anche se il Web può essere – per chi sa utilizzarlo, valutando e selezionando le proprie fonti – un fenomenale strumento di conoscenza.
Per essere ancor più espliciti, è nostra convinzione che il vero ‘virtuoso’ nel campo della ricerca, gestione e produzione dell’informazione, l’information manager del terzo millennio, sia chi riesce a meglio padroneggiare e integrare fonti informative diverse, tradizionali e no. Se il ‘cercatore d’oro’ dell’annuncio appena citato avesse davvero questa capacità, le sue pretese sarebbero pienamente giustificate, e il suo futuro economico sarebbe probabilmente assicurato.
Farsi una vaga idea di come funzioni una biblioteca è abbastanza facile, ma saper usare bene una biblioteca non lo è affatto. Lo stesso discorso vale per Internet. Chi pensasse che, grazie alla disponibilità di motori di ricerca ai quali proporre parole chiave da trovare, reperire informazione su Internet sia relativamente semplice, commetterebbe di nuovo un grave errore di valutazione. Internet mette a disposizione informazione di natura assai eterogenea, raggiungibile attraverso canali diversi. Per svolgere correttamente una ricerca occorre per prima cosa interrogarsi sulla natura dell’informazione che stiamo ricercando, e avere la capacità di capire se, dove e attraverso quali strumenti essa può essere reperita su Internet. L’information broker su Internet deve dunque conoscere abbastanza bene la rete; ma, soprattutto, deve aver piena coscienza della diversa natura di molte fra le fonti informative accessibili attraverso di essa.